In Galilea Gesù inizia il suo ministero. La sua parola è luce che dirada le tenebre e scalda i cuori, la sua chiamata trasforma la vita dei primi discepoli. Mettiamoci anche noi al seguito del Maestro, per essere da lui guidati alla pienezza della vita. – Oggi ricorre la Domenica della Parola.
Con questa domenica del tempo ordinario inizia l’ascolto del Vangelo secondo Matteo. Oggi ci viene presentato Gesù che, avendo saputo dell’arresto di Giovanni Battista, in una sorta di ritirata prudenziale, torna in Galilea, «nella terra di Zàbulon e di Nèftali», una citazione del profeta Isaia (I Lettura). Si compiono le Scritture. La predicazione di Gesù inizia con la chiamata dei primi quattro discepoli: Simone e Andrea, Giacomo e Giovanni. Nella «Galilea delle genti» nasce il nuovo popolo di Dio che Gesù invita alla conversione, al cambiamento di mentalità e del proprio modo di agire perché «il regno dei cieli è vicino». Il popolo d’Israele è sempre rivolto al futuro, alle promesse. Con Gesù il futuro è diventato presente. La speranza e le attese dei profeti si realizzano: siamo chiamati a cambiare i nostri egoismi in amore. Cristo Gesù non può essere diviso, ci ricorda l’apostolo Paolo (II Lettura). La fede nell’unico Salvatore deve esprimersi ed essere testimoniata in una vera unità che la grazia del Signore trasforma in comunione. Questa comunione è l’impegno che la parola di Gesù oggi chiede a ciascuno di noi.
Mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo emerito di Lecce
«Domani compio 18 anni e propongo in tutto di essere più buono. Mi sforzerò di imitare Pier Giorgio Frassati». Alberto Marvelli scrive così nel suo diario, nel marzo 1936. Frassati, morto qualche anno prima, è per lui fonte di ispirazione per una vera vita cristiana laica. Sente nel profondo di esservi chiamato, dal lavoro alla politica, dallo sport alla vita sentimentale (si innamora, non ricambiato, di una ragazza conosciuta in vacanza). Alberto vive tutto come una strada che lo avvicina a Dio. Per questo usa i molti talenti di cui è dotato per servire il prossimo. A Rimini, frequenta l’oratorio dei Salesiani e l’Azione Cattolica. Chiamato alle armi, durante la guerra, ma soprattutto dopo la fine, si spende in ogni modo per gli altri. Con la corona del Rosario in mano, pedala da una parte all’altra della città per portare cibo, vestiti e lasciapassare. Riesce persino ad aprire alcuni vagoni già piombati e carichi di deportati verso i campi di concentramento, e a farli scappare. Contribuisce a fondare le Acli, diventa presidente dei laureati cattolici, apre una università popolare. Entrato nella Dc è consigliere comunale e assessore ai lavori pubblici; una sera, mentre pedala verso un comizio elettorale, viene investito (!) da un camion. Muore il 5 ottobre del 1946, a soli 28 anni. È stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 2004. Testi tratti dalla mostra I santi della porta accanto, promossa dall’Associazione don Zilli e dal Centro Culturale San Paolo.
Per informazioni sulla mostra (ed eventuali richieste di esposizione): centroculturale.vicenza@stpauls.it; cell. 346 9633801.
C – Fratelli e sorelle, Cristo Gesù è la luce che dirada le tenebre del peccato e della morte. Rivolgiamogli la nostra preghiera perché ci doni la sua salvezza.
Lettore – Diciamo insieme: Ascoltaci, Signore.
1. Per i ministri della Chiesa, perché si lascino illuminare dalla luce di Cristo e siano uniti e fedeli nel servizio alla Verità, preghiamo:
2. Per i laici impegnati nella politica e nell’amministrazione, perché lavorino sempre per il bene comune e nel rispetto della legge di Dio, preghiamo:
3. Per le nostre famiglie, perché trasmettano con coraggio ai giovani la fede e non ostacolino i segni della chiamata alla consacrazione religiosa e al servizio sacerdotale, preghiamo:
4. Per gli anziani e i malati, perché sentano la presenza consolante di Cristo, fratello e amico di coloro che soffrono, preghiamo:
5. Per la nostra comunità, perché sia unanime con l’ascolto della Parola e la celebrazione dell’Eucaristia, sia segno credibile della salvezza e della speranza cristiana, preghiamo: Intenzioni della comunità locale.
C – Cristo Gesù, nelle tue mani mettiamo le nostre suppliche e le nostre speranze. Presentale al Padre, che vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo nei secoli dei secoli.
A – Amen
È stata definitivamente fissata da papa Francesco nella III Domenica del Tempo Ordinario. Sarà quindi celebrata nel periodo dell’anno nel quale celebriamo la Giornata del dialogo tra cattolici ed ebrei e la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani. Il Documento che istituisce la celebrazione si apre con l’espressione: «Aperuit illis» (= “Aprì loro”). Sono le parole che descrivono la straordinaria esperienza dei primi discepoli di Gesù: alla mensa del pane eucaristico Gesù «aprì loro la mente per comprendere le Scritture» (Lc 24,45). Qui è il cuore di ogni celebrazione eucaristica: parola e pane ci nutrono all’unica mensa che Gesù ci prepara ogni domenica. La parola è la Parola di Dio, che a noi viene offerta dalle sacre Scritture e il pane è l’Eucaristia, che fa vivere la nostra Chiesa e la rende missionaria della Parola ascoltata e compresa. È infatti nell’Eucaristia celebrata e ricevuta che la Parola di Dio trova la sua comprensione e il suo compimento.
don Primo Gironi, ssp
27 LU S. Angela Merici; S. Vitaliano; S. Giuliano da Sora; Giorno della Memoria per le vittime dell’Olocausto
28 MA S. Tommaso d’Aquino (mem., bianco); B. Olga Olimpia Bidà
29 ME Ss. Papìa e Mauro; S. Sulpicio Severo; S. Afraate
30 GI S. Martina; S. Giacinta Marescotti; B. Sebastiano Valfré
31 VE S. Giovanni Bosco (mem., bianco); S. Geminiano; S. Marcella
1 SA S. Severo; S. Raimondo; S. Brigida
2 DO Presentazione del Signore (festa, bianco);
IV sett. del T.O. / A – IV sett. del Salterio; Giornata per la vita