Oggi, il Cristo, vincitore delle tentazioni nel deserto, viene trasfigurato davanti ai discepoli e a noi che abbiamo deciso di seguirlo. Nella gloriosa manifestazione del monte Tabor, il Padre ci assicura che il servo, colui che cammina verso la croce, è il suo amatissimo Figlio, e in lui è racchiusa tutta la promessa di gloria e di pace della Pasqua.
Il tempo quaresimale può apparire ad alcuni come un periodo cupo, in cui la Chiesa impone ai credenti sacrifici che ormai sembrano essere qualcosa di anacronistico, se non addirittura inopportuno. Ma non è così. Questo tempo, infatti, è un cammino verso la luce della risurrezione, che passa certamente attraverso il grigiore delle difficoltà umane ed è segnato dal peccato, ma è pur sempre guidato dalla colonna luminosa della grazia del Signore. Gesù, di fronte allo sconcerto degli apostoli e al loro possibile disorientamento a motivo dell’annuncio del suo destino di rifiuto e di morte, si trasfigura. Mostra cioè la sua piena e gloriosa identità, anticipando così, nel mistero, la sua risurrezione. Non si sono sbagliati a credere in lui, e a giocare la loro vita nella sequela del Maestro, anzi hanno fatto bene! Egli è il Risorto, la cui luce è nascosta nell’umanità perché i loro occhi non ne siano abbagliati e, tuttavia, si irradia nello spirito fugando ogni tenebra e rischiarando il cammino. Come Abramo, possiamo allora riprendere anche noi il nostro cammino, certi che il Signore non ci abbandonerà, testimoniando al mondo il suo amore e la sua salvezza.
don Tiberio Cantaboni
Il Vangelo è la bella notizia, è Gesù che rivela all’umanità che Dio è Padre di tutti, che accoglie, perdona, salva, rende felici. Gesù ci ha svelato il mistero profondo di Dio, nel dialogo che appartiene soltanto a Dio in se stesso. Un giorno i discepoli videro Gesù in preghiera e, attratti dal suo volto trasfigurato dal dialogo prolungato con il Padre, gli chiesero: insegnaci a pregare. Allora egli consegnò ai suoi la preghiera che sgorga dal suo personale rapporto con il Padre. Il Padre nostro non è una formula, ma la sostanza della preghiera e ne conosciamo due versioni, una dell’evangelista Matteo (6,9-10) e l’altra di Luca (11,2-4). Il testo di Matteo ha tre domande che riguardano il Regno e tre che vertono sul perdono e sulla vittoria sul male, al centro vi è la domanda del pane d’ogni giorno. Questa preghiera diviene la preghiera che identifica i discepoli di Gesù, figli nel Figlio, perché nel Battesimo sono incorporati a Gesù, che non disdegna di chiamarli fratelli. Nella liturgia, la Chiesa prega il Padre nostro tre volte al giorno: a Lodi, a Vespro e nell’Eucaristia. Ci viene consegnato in questi mesi il nuovo Messale, il libro per la celebrazione dell’Eucaristia, nella sua terza edizione. Vi troveremo, per la prima volta, il Padre nostro in una nuova traduzione. Non diremo più «non ci indurre in tentazione» ma «non abbandonarci alla tentazione », che evita l’equivoco che sia Dio a esporci alla tentazione. In realtà il testo originale intende supplicare il Padre di liberarci dalla diabolica tentazione, l’origine di ogni peccato e della morte, che fa credere all’uomo di poter fare a meno di Dio e di salvarsi da solo. È, quindi, importante che questa domanda sia ben compresa per essere rivolta a Dio ogni giorno e, con struggente supplica, nella nostra estrema necessità.
sr. Cristina Cruciani, pddm
Fratelli e sorelle, la Trasfigurazione del Signore ci fa pregustare l’esito vittorioso del cammino che passa attraverso la passione e la morte di Gesù. Presentiamo al Padre le nostre preghiere.
Lettore – Diciamo insieme: Padre, fa’ che ascoltiamo il tuo Figlio.
1. Per la Chiesa, perché in questo tempo sia sempre fedele al mistero della croce e intensifichi l’ascolto e la meditazione della Parola; preghiamo
2. Per gli operatori della comunicazione, perché trasmettano la bellezza della parola di Gesù attraverso tutto ciò che è buono, nobile e vero; preghiamo
3. Per chi non ha speranza, per chi è rifiutato, per chi è schiavo del peccato, perché le loro tenebre siano diradate da Cristo, vera luce del mondo; preghiamo
4. Per noi e la nostra comunità; perché ci lasciamo trasfigurare da Cristo per divenire luce e sale del mondo, preghiamo
Intenzioni della comunità locale.
C – Grazie, o Padre, per il dono del tuo Figlio, Parola vivente. Donaci la grazia di essergli sempre fedeli, affinché trasformi la nostra umanità e la accompagni alle porte del tuo Regno. Lui che vive e regna nei secoli dei secoli.
A – Amen.
10 MA Ss. Caio e Alessandro; S. Vittore; S. Simplicio
11 ME S. Sofronio; S. Pionio; S. Eulogio
12 GI S. Massimiliano; S. Innocenzo I; B. Fina
13 VE S. Sabino; S. Cristina; S. Ansovino
14 SA S. Matilde; S. Paolina; B. Giacomo Cusmano
15 DO III Domenica di Quaresima / A; III sett. del Tempo di Quaresima – III sett. del Salterio; S. Luisa de Marillac; B. Artemide Zatti
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5 ed. –
Inizio: Tu sei come roccia (745); Io ti cerco, Signore (495).
Salmo responsoriale: M° A. Recalcati.
Ritornello: Beati quelli che ascoltano (615).
Processione offertoriale: Tendo la mano (734).
Comunione: Se vuoi seguire Cristo (717); Tu sei la mia vita (732).
Congedo: Tu percorri con noi (744).