Anche la legge più giusta può corrompersi e fare del male. Gesù riporta i comandamenti di Dio al loro vero significato, e la giustizia dell’uomo al suo vero fondamento, che non è l’osservanza cieca della lettera, ma la conversione continua alla volontà di Dio.
L’autore del libro del Siracide (I Lettura) sottolinea che la legge di Dio interpella la libertà umana. Poiché il Signore ci ha elargito la capacità di scegliere, siamo responsabili delle nostre azioni. L’adesione alla verità ci rende liberi di scegliere il bene. Il salmista (Salmo 118) ci offre una meditazione sapienziale sulla legge divina, rivelandoci che nella volontà di Dio è la nostra pace. Gesù (Vangelo), venuto a portare a compimento la legge e le profezie dell’Antico Testamento, è il nuovo Mosè che inaugura la nuova giustizia del regno dei cieli incentrata sull’amore, che non si adira, promuove la riconciliazione e la pace, non manca di rispetto, è fedele, è veritiero. Chi fa la volontà di Dio Amore rimane in eterno e sarà considerato grande nel regno dei cieli. L’apostolo Paolo (II Lettura) ci parla della sapienza di Dio che non è di questo mondo. Lo Spirito Santo ci dona la sapienza della Croce, il pensiero di Cristo, Signore della gloria. Nutriti dal Crocifisso Risorto che ci rinnova e ci purifica al convito eucaristico, viviamo coerentemente con le esigenze del suo Vangelo, ricercando prima di tutto il suo Regno e la sua giustizia per avere la vita vera.
don Francesco Dell’Orco
«Se il computer è figlio dell’uomo e l’uomo è figlio di Dio, allora il computer è il nipotino di Dio: guai a chi glielo tocca». Con questo celebre sillogismo, il gesuita Roberto Busa (1913-2011), padre dell’informatica umanistica, rispondeva sorridendo a chi lo interpellava sulla possibile espropriazione di facoltà dell’uomo da parte di macchine sempre più sofisticate e potenti. Un ottimismo che non è ingenuità, ma indica in una precisa genealogia il posto della stessa macchina nell’ordine della Creazione. L’esempio ci ricorda che i problemi iniziano quando è l’uomo a collocare le sue “creature” tecnologiche al di fuori di un legame che è di diretta dipendenza. La distorsione di questo rapporto si produce quando l’intelligenza artificiale, coltivata all’interno di sistemi informatici di crescente complessità e prestazioni, viene più o meno inconsapevolmente rivestita di un fascino miracolistico e di un potere taumaturgico; quando le vengono delegate troppe funzioni (non solo tecniche, ma emotive e persino esistenziali: si pensi agli assistenti vocali domestici) da farne non più l’erede docile del Creatore, ma una divinità dispotica che guida a piacimento la nostra vita. L’esempio del navigatore, che espropria il nostro senso dell’orientamento, ci avverte del pericolo che, se ci pensiamo meno umani, finiamo per crederci appendici goffe di sistemi di per sé quasi perfetti. Prigionieri di algoritmi che sembrano teleguidarci, possiamo finire per non vedere più il grande bene che ogni giorno dipende esclusivamente dalla nostra libera volontà. L’intelligenza artificiale, dunque, serve il bene dell’uomo fin quando non rinunciamo a essere ciò che Dio ci ha indicato imprimendo nella nostra natura l’immensa dignità di figli.
Francesco Ogniben
Fratelli e sorelle, il pieno compimento della Legge di Dio è in un cuore che ama la verità. Chiediamo al Padre il dono dello Spirito perché ci insegni a scegliere sempre ciò che è meglio per noi e per la nostra salvezza.
Lettore – Preghiamo insieme dicendo: Donaci il tuo Spirito, o Padre.
1. Per la Chiesa di Dio, perché i suoi ministri siano di esempio nell’osservare e amare con tutto il cuore la legge del Signore, preghiamo:
2. Per i responsabili delle nazioni, perché operino sempre nel rispetto dell’uomo, della pace e della giustizia di Dio, preghiamo:
3. Per i piccoli e i poveri, perché sperimentino la predilezione di Dio che a loro, per primi, rivela i misteri del Regno, preghiamo:
4. Per la nostra comunità che celebra l’Eucaristia, perché assuma, nelle azioni e nei giudizi, lo stile di Dio che è carità e perdono smisurato, preghiamo:
Intenzioni della comunità locale.
C – Dio onnipotente accogli la nostra preghiera. Il tuo Santo Spirito ci insegni a guardare al mondo con i tuoi occhi e ad amare i fratelli con il tuo cuore. Per Cristo nostro Signore.
A – Amen.
17 LU Ss. Sette Fondatori O.S.M.; S. Flaviano; S. Silvino
18 MA B. Giovanni da Fiesole; S. Elladio; S. Geltrude Comensoli
19 ME S. Mansueto; S. Proclo; B. Corrado Confalonieri
20 GI S. Eucherio; S. Giacinta Marto; S. Leone di Catania
21 VE S. Pier Damiani; B. Maria Enrica Dominici
22 SA Cattedra di S. Pietro apostolo (festa, bianco); S. Pascasio; S. Margherita da C.
23 DO VII Domenica del T.O. / A; VII sett. del T.O. / A – III sett. del Salterio; S. Policarpo; B. Giuseppina Vannini
PROPOSTE PER I CANTI: da Nella casa del Padre, ElleDiCi, 5 ed. –
Inizio: Cielo nuovo è la tua Parola (625); Padre, che hai fatto ogni cosa(698). Salmo responsoriale: M° A. Recalcati.
Ritornello: Beato chi teme il Signore (401).
Processione offertoriale: Parole di vita (701).
Comunione: Amatevi, fratelli (611); Il cielo narra la tua gloria (657).
Congedo: Lo Spirito di Dio (559).