Ordinò, poi, a mons. Masneri di riscuotere tutti i crediti spettanti alla Confraternita e a mons. Francesco Ricci, Presidente delle Strade, di reperire lo spazio necessario per la nuova costruzione. Raccolti, dal Masneri, 2680 scudi, si diede inizio ai lavori, che, seguendo il progetto del Raguzzini, furono affidati, il 21 aprile del 1727, ai capimastri Bartolomeo De Dominicis e Giovanni Battista Lupi, i quali si impegnarono” … di seguitarla fino alla fine, di modo che resti perfezionata in tutto il mese d’ottobre dell’anno venturo 1728 …”. Furono anche acquistati gli spazi necessari, compresi i locali di proprietà della famiglia Mandosi retrostanti l’abside della vecchia chiesa. Il 21 settembre del 1727, Benedetto XIII presiedette alla cerimonia della posa della prima pietra, nella quale furono inserite tre medaglie d’argento: una con le immagini del SS.Salvatore da una parte e della Vergine dall’altra, la seconda con quelle di S. PioV e di S. Domenico, la terza con quelle della Vergine regina del Cielo e della Terra e quella di S. Filippo Neri. Con le tre medaglie, furono poste all’interno della prima pietra una pigna d’incenso dorata ed un’ampolla d’olio benedetto. In precedenza, il 27 maggio del 1727 era stata acquistata una parte delle costruzioni di proprietà dell’Ospedale di S. Spirito in Sassia, successivamente demolite, insieme con altre di proprietà della Confraternita dei Macellari. Morto il papa Benedetto XIII, il Raguzzini fu licenziato, nel marzo del 1730,quando la fabbrica era quasi terminata.